Nell’ultimo decennio l’attenzione per i temi del cibo è cresciuta
enormemente; un’attenzione che ha abbracciato il cinema e
l’entertainment televisivo ed è diventato un genere letterario molto
importante. Nel 2015, poi, anno dell’EXPO milanese, tutto il mondo
dell’intellighenzia nostrana (filosofi, priori ed editorialisti) hanno
presidiato i mass media, più o meno travestiti da esperti delle
variegate liturgie eno-gastronomiche. L’articolo, a partire da un
riflessione sull’esperienza della “nuova
storia” delle Annales, propone alcuni cardini metodologici della Food
History, che, in ambito nazionale, marca qualche ritardo di troppo
rispetto al panorama internazionale in cui i Food Studies si sono ormai
emancipati da qualsiasi vincolo disciplinare (vincoli ancora tanto
forti, invece, nel panorama nostrano), assumendo una propria specifica
e autonoma identità.
Food History, Food Studies, sistema agro-alimentare, psicologia del
consumatore, tipicità
In the last decade the focus for food topics has hugely increased. This
focus included cinema and TV entertainment, becoming on the other hand
an important literary genre. In 2015 with the Milan EXPO the Italian
“intellighenzia” (philosophers, Priors, and editorialist) policed the
mass-media system, more or less dressed up like experts of the varied
food and wine liturgies.
This article, starting with a reflection on the “new history”
experience of Annales, proposes some methodological cornerstones about
Food History. This research field seems too much late compared to the
international state-of-art of Food Studies, that are already
emancipated from any disciplinary tie, in contrast with the Italian
experience. In this way they undertook a specific and autonomous
identity.
Food History, Food Studies, agri-food system, consumer psychology,
typicality