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Sino alla prima Guerra mondiale – specialmente nei primi anni del
Novecento, nel periodo della cosiddetta “grande emigrazione” – i flussi
migratori che dall’Italia si sono diretti verso Stati Uniti, Argentina
e Brasile, hanno avuto un peso assai rilevante. Tra le due guerre si
registra un crollo dell’emigrazione verso tali paesi anche per effetto
della “chiusura” decisa in particolare dagli Stati Uniti. Nel secondo
dopoguerra la novità è rappresentata dal successo di nuove mete
transoceaniche (Canada, Venezuela e Australia) che in precedenza erano
risultate piuttosto secondarie. Obiettivo dell’analisi è quello di far
luce sui motivi che sono alla base del sensibile cambiamento.
Emigrazione italiana, mete transoceaniche, secondo dopoguerra
Until World War I, and particularly during the first years of 1900 (the
so called “big migration” period), migration flows from Italy headed
towards the United States, Argentina and Brazil, had a substantial
relevance. In between the two wars emigration towards the
aforementioned countries collapsed, as a result, inter alia, of the end
of the “open door” policies of the United States. After World War II
the popularity of new overseas destinations, previously regarded as
second choices (Canada, Venezuela and Australia), became the new trend.
This analysis intends to shed light on the causes of this important
change.
Italian emigration, overseas destinations, second postwar period